Pubblicato nel 1921, La paura è il più crudo fra i racconti che Federico De Roberto dedicò al primo conflitto mondiale; ed è la storia più aspra e più memorabile raccontata dal prolifico autore dei Viceré, unanimemente considerato il suo capolavoro. La storia è ambientata in una trincea italiana che fronteggia, separata da una vallata, una trincea austriaca. La conquista di un punto privilegiato di osservazione causerà un vero e proprio massacro sotto gli occhi umani, ma sconfitti dalla logica della guerra, del giovane tenente Alfani che assisterà impotente alla morte dei suoi uomini. Il ruolo di protagonisti è riservato a personaggi silenziosi e rassegnati: i fanti, gli stessi che Emilio Lussu descriveva in Un anno sull’altipiano ed Eric Remarque in niente di nuovo sul fronte occidentale. L’autore con pochi tratti ci risucchia nell’ambiente delle trincea popolato da decine di comparse di tutte le parti d’Italia che lungi da essere delle semplici macchiette o tipi regionali, si caratterizzano uno per uno con la loro profonda umanità. Un racconto intensissimo, da leggere tutto d’un fiato per capire l'irrazionalità e il non-senso della guerra, della gerarchia e della disciplina militare esasperata.
Pubblicato nel 1921, La paura è il più crudo fra i racconti che Federico De Roberto dedicò al primo conflitto mondiale; ed è la storia più aspra e più memorabile raccontata dal prolifico autore dei Viceré, unanimemente considerato il suo capolavoro. La storia è ambientata in una trincea italiana che fronteggia, separata da una vallata, una trincea austriaca. La conquista di un punto privilegiato di osservazione causerà un vero e proprio massacro sotto gli occhi umani, ma sconfitti dalla logica della guerra, del giovane tenente Alfani che assisterà impotente alla morte dei suoi uomini. Il ruolo di protagonisti è riservato a personaggi silenziosi e rassegnati: i fanti, gli stessi che Emilio Lussu descriveva in Un anno sull’altipiano ed Eric Remarque in niente di nuovo sul fronte occidentale. L’autore con pochi tratti ci risucchia nell’ambiente delle trincea popolato da decine di comparse di tutte le parti d’Italia che lungi da essere delle semplici macchiette o tipi regionali, si caratterizzano uno per uno con la loro profonda umanità. Un racconto intensissimo, da leggere tutto d’un fiato per capire l'irrazionalità e il non-senso della guerra, della gerarchia e della disciplina militare esasperata.